L’inquinamento da plastica è un problema che affligge tutti i paesi del mondo.
Si stima che ogni anno oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti inquinano i mari dell’intero globo. Le correnti, poi, contribuiscono a generare alte concentrazioni di spazzatura in zone specifiche, dette “isole di plastica”.
Questo cumulo di detriti, che danno quasi l’impressione che si siano venute a creare terre emerse e superfici calpestabili, restano intrappolati nelle acque anche per molti anni.
La grandezza dei rifiuti in queste isole di plastica può essere di diversa tipologia. Il pericolo riguarda quei frammenti più piccoli: essi arrivano addirittura a mescolarsi con il plancton, ovvero quelle particelle che determinano la vita negli oceani e che sono alla base della catena alimentare.
Un altro fattore che desta preoccupazione, inoltre, riguarda l’incolumità degli animali marini che, molto spesso, muoiono a causa dei detriti di plastica, specie dopo averli ingeriti o per esservi rimasti intrappolati.
Stando ai dati forniti dalla ricerca internazionale “Environmental Science & Technology” condotta all’Università di Firenze, negli animali che abitano il mare si concentra una quantità di microplastiche 200 volte superiore a quella presente nell’acqua.
Un dato allarmante, dunque, che ha fatto emergere la problematica relativa alla gestione dei rifiuti.
Bottiglie di plastica per acqua: quanta plastica consumano gli italiani?
Con i suoi 208 litri l’anno per consumatore, l’Italia si posiziona al secondo posto, nel mondo, per l’uso di acqua in bottiglia.
Anche se l’acqua del rubinetto è potabile, le famiglie italiane preferiscono acquistare quella in bottiglia, generando una spesa annuale che si aggira intorno ai 240 euro.
Questa statistica genera un dato piuttosto rilevante: in Italia si arrivano a usare oltre 30 milioni di bottiglie di plastica e 7 milioni di vetro, al giorno.
Facendo, dunque, una stima annuale, nella nostra nazione si producono oltre 13 miliardi di rifiuti di plastica in bottiglie.
La comune convinzione, dunque, è quella che l’acqua del rubinetto non costituisca una valida alternativa.
Gran parte degli italiani, infatti, non conosce a fondo il gestore che lavora per la distribuzione e depurazione dell’acqua corrente e questo fa sì che molti di loro abbiano quel tipo di preclusione mentale che li induce a consumare sempre di più acqua in bottiglia.
Questo primato tutto italiano, inoltre, non è da considerarsi una novità: nella nazione, infatti, si consumano oltre 240 litri di acqua corrente a persona al giorno, contro la media europea che si aggira attorno ai 120 litri.
Infine, la motivazione principale che spiega queste statistiche è dovuta al fatto che molte famiglie preferiscono l’acqua imbottigliata ( quasi sempre in plastica) perché la considerano di qualità superiore rispetto a quella corrente di cui non se ne conosce il controllo e il livello di potabilità.
Cosa fare per consumare meno plastica
I dati circa l’inquinamento dei fondali marini ha aperto lunghi dibattiti sulla questione del consumo di plastica in Italia.
Debellare del tutto questo problema potrebbe risultare alquanto impossibile per i consumatori, soprattutto se fanno riferimento alle elevatissime percentuali di plastica accumulate in varie zone del mondo.
In realtà, contribuire, seppur in minima parte, alla diminuzione di consumo di plastica può rivelarsi un aiuto molto importante per l’ecosistema.
Non occorre, infatti, cambiare del tutto le proprie abitudini di vita, ma basterebbe anche solo modificarle in minima parte e fornire il proprio contributo per una causa che interessa tutti gli esseri viventi.
Ecco alcuni dei consigli efficaci per consumare meno plastica:
– Comprare borracce e bottiglie termiche per acqua, ciò permetterà di poterne usufruire quando si vuole, a temperature adeguate e contribuendo a far circolare meno plastica.
– Fare di tutto per avere con sé contenitori che si possono utilizzare in più occasioni, magari anche quando si va al mercato;
– Prediligere prodotti con un imballo ridotto;
– Acquistare giochi in legno invece che in plastica;
– Scegliere prodotti sfusi, ad esempio come quelli che vanno a peso, oppure se si ha la possibilità scegliere i negozi che ricaricano saponi, detersivi e molto altro.
Facciamo la nostra parte! Compriamo stanti attenti alla salute del nostro pianeta!